Tra i luoghi più iconici e conosciuti in tutto il mondo delle Dolomiti, ci sono le meravigliose Tre Cime di Lavaredo. Possiamo proprio definirle il simbolo delle Dolomiti patrimonio Unesco. Ma se oltre ad ammirarle vuoi raggiungerle con un percorso iper panoramico e che ti regali ancora più emozioni, allora seguici in questo trekking ad anello che ti porta alle Tre Cime di Lavaredo dalla Val Fiscalina, passando per tre rifugi davvero incantevoli.
Preparati a grandi emozioni, e seguici.
Tre Cime di Lavaredo: dove sono
Le Tre Cime di Lavaredo si trovano tra la provincia di Belluno e Bolzano. Sono infatti al confine tra Veneto e Alto Adige.
Tre Cime di Lavaredo dalla Val Fiscalina: punto di partenza
Siamo a Sesto, in Val Pusteria. E il punto di partenza è il parcheggio che si trova alla fine della strada che conduce a Moso, località poco distante dal centro, dove inizia appunto la Val Fiscalina. Troverai un ampio parcheggio dove lasciare l’auto al costo giornaliero di 15 euro, pagabile anche con bancomat.
L’altra alternativa è prendere il bus di linea 440 Sesto-Val Fiscalina che dal centro ti porta al parcheggio. Puoi verificare gli orari online.
Tre Cime di Lavaredo dalla Val Fiscalina: il percorso in dettaglio
Allaccia bene le scarpe, perché il trekking di oggi sarà abbastanza lungo. Ti consigliamo infatti di partire di primo mattino, sia per le ore di percorrenza sia per il calore del sole.
Si inizia entrando subito nella Val Fiscalina seguendo il sentiero 103. Una larga forestale in piano che conduce fino al rifugio Fondovalle (1.548 metri), e che si trova ai piedi delle Dolomiti di Sesto.
Passato il rifugio si incontra il primo bivio. Ti consigliamo di andare a sinistra e percorrere così l’anello in senso orario.
E questo per due motivi:
- la vista del panorama è migliore da questo lato;
- scendere dal sentiero 102 è molto più semplice e meno insidioso.
Si prosegue quindi per il sentiero 103, che fin da subito diventa più ripido. Non tecnicamente difficile, ma ammettiamo che ci vuole una buona gamba e un buon fiato. Diciamo pure che non è da sottovalutare.
La prima parte è soprattutto nel bosco, con scorci meravigliosi a fondovalle, ma poi man mano che si sale, la vegetazione comincia ad essere meno ricca e si aprono dei panorami che ti lasciano davvero senza fiato. Si entra ufficialmente nel cuore delle Dolomiti di Sesto e le sue infinite cime a partire dalla Croda dei Toni, uno spettacolo che difficilmente si dimentica e che tuttora resta ben impresso nel cuore e nella testa.
La sua vista ci fa capire anche che siamo giunti al primo rifugio di oggi il Zsigmondy-Comici.
Posizionato a 2.224 metri di altitudine in un luogo che ha dell’incredibile, circondato da Cima Undici, Monte Popera, Croda de Toni ma non solo e che non vorresti più andare via. Ci immaginiamo che bello dev’essere svegliarsi qui al mattino con queste viste.
Il paesaggio lunare dal rifugio Zsigmondy-Comici al rifugio Pian di Cengia
Ma visto che la giornata è lunga, diamo un ultimo sguardo al rifugio e al suo paesaggio e proseguiamo per il sentiero 101. La bellezza persiste per tutto questo itinerario, con un panorama che si fa sempre più lunare e spettacolare.
Saliamo in quota a 2.519 al Passo Fiscalino, e le viste si aprono maggiormente fino a notare il Monte Cristallo, Croda Rossa d’Ampezzo, Monte Cengia e il Monte Paterno. Non abbiamo più parole per esprimere la magnificenza che si presenta di fronte ai nostri occhi.
Proseguiamo poi fino al rifugio Pian di Cengia a 2.528 metri, incastonato tra le rocce di Cima Dodici e Cima Uno. Una vera chicca. Si tratta infatti del rifugio più alto ma allo stesso tempo più piccolo del Parco Naturale Tre Cime.
E anche se vorremmo fermarci anche qui, continuiamo lungo il sentiero e avvistiamo dall’alto un laghetto alpino smeraldino e il tetto rosso del rifugio Locatelli. Poco dopo infatti si trova un bivio dove svolteremo a destra e costeggeremo il laghetto che scrutavamo dall’alto.
La discesa qui è molto ripida e mista sassi e terra, bisogna avere un piede fermo per non scivolare. Correndo abbiamo notato che era più semplice percorrerla.
Finita questa discesa, il sentiero si presenta poi piuttosto in piano, con qualche sali e scendi e con panorami sempre più suggestivi.
L’arrivo alle Tre Cime di Lavaredo in tutta la sua bellezza
Ormai siamo quasi alla meta, si vede sempre più da vicino il rifugio Locatelli, siamo a 2.450 metri di altitudine e poi eccole, le Tre Cime di Lavaredo in tutta la sua bellezza. Da qui in effetti si ha la migliore vista su queste cime.
Erano anni che non tornavamo qui e non ricordavamo più quanto fossero imponenti e incantevoli. Siamo a metà percorso, il dislivello è stato molto ma la vista è pura magia che dimentichi tutta la stanchezza.
Ci prendiamo una pausa proprio davanti alle Tre Cime di Lavaredo per il nostro pranzo con vista, e che vista! Qui ovviamente troverai molta gente, ma lo spazio è ampio e riusciamo a gustarci in tranquillità il nostro pranzetto, godendoci questo meraviglioso spettacolo della natura.
Scattiamo le ultime foto e ahimè rientriamo, anche se l’idea di rimanere qui ci sarebbe piaciuta tantissimo.
Riempiamo le borracce presso il rifugio, l’acqua è potabile e, imbocchiamo il sentiero n. 102 lungo la Val Sassovecchio e anche scendendo le viste restano stupefacenti. Costeggiamo i laghi dei Piani e diversi punti panoramici sulle Crode Fiscaline.
Avevamo il terrore che la discesa fosse spacca-gambe e invece si tratta di un sentiero tutto sommato agevole e non troppo ripido. Approfittiamo anche per un ulteriore sosta per bagnarci i piedi nel torrente. La giornata era così calda che ci stava proprio una rinfrescata e un po’ di crioterapia.
Scendiamo quindi fino a fondovalle, e ritorniamo al bivio del mattino fino ad arrivare al parcheggio, con un sorriso incredibile al volto e con sensazioni nuove in corpo meravigliose.
Paesaggi e panorami che non ci stancheranno mai e, arrivare alla Tre Cime di Lavaredo dalla Val Fiscalina è stata la scelta più azzeccata che potevamo prendere. Sembrava veramente di essere ad un passo dal cielo.
Dettagli tecnici:
- Dislivello: 1.280
- Lunghezza percorso: 18,00 km
- Tempo di percorrenza: 5.00 ore
Inutile dire che il periodo migliore per fare questo trekking è fuori stagione, per godere al meglio della pace di queste montagne. Oppure scegliere un giorno infrasettimanale se puoi andarci solo nel periodo di maggior affluenza.
Noi ci siamo stati un lunedì di luglio e dobbiamo ammettere che partendo presto abbiamo trovato solo un po’ di confusione una volta giunti al rifugio Locatelli. Durante l’intero trekking abbiamo invece respirato un silenzio unico e lo ribadiamo nuovamente, la bellezza di questo trekking è davvero infinita.
Tre Cime di Lavaredo: un’alternativa più semplice
1. In auto, moto, camper
In estate e in autunno è aperta la strada che dal Lago di Misurina ti porta con la propria auto al rifugio Auronzo. Il costo giornaliero per le auto è di 30 euro, trovi le notizie sempre aggiornate a questo link. Gratuito invece l’ingresso per chi trasporta persone portatori di handicap.
Diciamo che questa è un’opzione che non amiamo, anzi se dobbiamo dirla tutta, la troviamo poco sostenibile e per noi assurda. Perchè in piena stagione si formano lunghe code fin dal mattino.
Ci sembra che venga danneggiato qualcosa di veramente fragile, com’è la nostra natura e il nostro pianeta. Speriamo nel tempo le autorità locali virino su una diminuzione del numero di accesso delle auto.
2. In autobus
Capiamo, allo stesso tempo, che non è per tutti il trekking alle Tre Cime di Lavaredo dalla Val Fiscalina, consigliamo quindi di accederci eventualmente con dei mezzi pubblici.
È infatti disponibile un servizio di autobus di linea che porta sempre al rifugio Auronzo partendo da Auronzo di Cadore o Dobbiaco. Verifica online gli aggiornamenti e gli orari del Dolomitibus.
Oppure puoi optare per il servizio navetta che parte dal Lago di Misurina al costo totale 10 euro. Un unico biglietto valido andata e ritorno che puoi acquistare anche con bancomat direttamente in bus.
3. A piedi
Altra alternativa, la più ecologica, è salire a piedi dal Lago di Antorno con il sentiero 101 fino al rifugio Auronzo. Calcola 1 ora e mezza per salire e 500 metri di dislivello. Poi prosegui per tutti gli altri sentieri possibili all’interno del Parco delle Tre Cime.
Leggi anche: “il fascino delle Tre Cime di Lavaredo in inverno“.
Fai anche tu la tua scelta più sostenibile, è fondamentale per le nostre amate Dolomiti.
Ora non possiamo che augurarti buon trekking. Ricaricarsi in mezzo alle montagne è sempre l’idea migliore.
Caspita! Complimenti! Avete fatto un trekking con la T maiuscola! E poi chissà che emozione sentire solo i suoni della natura, voi da soli, tra le montagne! Deve essere stato anche molto romantico o sbaglio?
Un super trekking veramente, diciamo che amiamo così tanto la natura che vediamo solo lei e ci perdiamo il lato romantico tra noi…è più un sano divertimento!
Hai voglia a girare il mondo ma montagne come queste se ne trovano poche ! che dire sono spettacolari, e io avrei voluto essere li con voi
Quando vuoi ti portiamo subito! Per noi sono magiche sempre!
Penso che come dici tu farò questo itinerario in un periodo fuori stagione estiva, ora per me sarebbe troppo caldo e faticoso, ma mi piacerebbe farlo!
Settembre sicuramente è un già un buon mese, poi dipenderà sempre dal meteo!
Mi sembra che abbiate fatto davvero uno splendido percorso di trekking e le foto che avete condiviso sono semplicemente spettacolari. Partirei subito!
Diciamo che come sempre il merito non è nostro ma del paesaggio per le foto. Il trekking è uno dei più belli che abbiamo fatto!
Che articolo invitante! Grazie anche per le alternative più semplici
Bellissimo resoconto fa venir voglia di prendere lo zaino e partire!!! Molto utili anche le alternative proposte !!!!
Questo fa parte sicuramente di uno dei trekking più belli che abbiamo fatto, merita tantissimo tutto l’anello e non solo le Tre Cime! Attenzione che in settimana pubblicheremo un altro anello bellissimo che abbiamo appena testato.