Se anche tu ami l’aria frizzantina che pizzica sul viso, la magia dei colori autunnali e il profumo dei boschi, leggi fino alla fine questo articolo, perché oggi ti portiamo in un trekking in mezzo alla natura, al silenzio e a panorami da togliere il fiato. Siamo sulle Dolomiti Bellunesi, ai piedi del Monte Pelmo e sarà un trekking ad anello fino al Rifugio Venezia partendo da Zoppè di Cadore.
Attenzione, attualmente, causa frana questo percorso non è percorribile. Per salire al rifugio Fiume da Zoppè di Cadore devi seguire il sentiero n. 471 da Sagui. Resta sempre aggiornato consultando la pagina online del rifugio.
Un’escursione dal fascino incredibile, che ti sembrerà di entrare in un vero e proprio dipinto dai colori dorati, e che ti lascerà senza parole. Allaccia quindi le scarpe, che partiamo!
Rifugio Venezia da Zoppè di Cadore: il percorso
Il trekking per raggiungere il rifugio Venezia inizia esattamente da malga Livan, che si trova poco sopra Zoppè di Cadore. Una volta superato questo piccolo paesino, tra l’altro con vista davvero invidiabile, e l’eliporto sulla tua sinistra, troverai un parcheggio sempre sulla sinistra dove poter lasciare gratuitamente la tua auto. Non c’è tantissimo spazio, quindi il consiglio è sempre di arrivare di primo mattino.
Ed è proprio da qui che inizia il nostro meraviglioso trekking. Prendiamo la strada asfaltata vicino alla malga, ovvero il sentiero n. 456. Fin da subito il panorama si apre con una vista incredibile sul Monte Antelao, che ci fa sentire subito bene. Era da un po’ che mancavano dalle nostre amate Dolomiti, e ne sentivamo proprio il bisogno.
Poco dopo troviamo il primo bivio, e seguiamo la strada sterrata che sale a sinistra, con indicazioni verso la nostra meta finale ovvero il rifugio Venezia.
Il sentiero quindi da seguire diventa il n. 493. L’abbiamo percorso in completa solitaria, con una pace davvero unica, quasi da non crederci.
Inizialmente si cammina all’interno di un bosco, non particolarmente chiuso, e più si sale più incontriamo i larici dai loro colori dorati dal giallo all’arancione. Pura poesia per i nostri occhi.
Man mano che si sale, oltre alla bellezza dei larici appare in tutta la sua magnificenza e bellezza sua maestà il Monte Pelmo.
Siamo a quota 1.799, e una panchina di fronte a questo panorama ci invita a fermarci per godere di questo spettacolo alto ben 3.168 metri. Non avevamo mai visto il Pelmo così da vicino, ed è davvero emozionante.
Scopri qui altri trekking dove godere della bellezza del Monte Pelmo senza salirci!
A questo punto proseguiamo sempre per questa larga forestale, arriviamo ad un bivio dove in effetti non è indicato nessun cartello, ma è abbastanza semplice orientarsi. Proseguiamo quindi per la strada principale, alla nostra destra, seguendo il sentiero che poi diventa n. 471.
Qui si apre un altro spiazzo pieno di larici colorati e sempre con vista Pelmo che è impossibile non dire “wow” ad ogni istante, oltre a fare mille scatti fotografici.
Ma è solo l’inizio di questa splendida giornata autunnale. Ci aspetta ancora qualche curva e una leggera salita e arriviamo al Passo e ai Campi di Rutorto, dove si apre una vista panoramica a 360° favolosa. La più bella e ampia vista della giornata, che tra l’altro non c’aspettavamo.
Da un lato quindi il Pelmo e dall’altro l’Antelao in tutta la sua bellezza, oltre al gruppo del Sorapiss e ad altre cime del Cadore. Viste ed emozioni che fanno davvero bene al cuore.
Siamo praticamente a pochi passi dal rifugio Venezia, che è aperto solo nel periodo estivo. Ricordati quindi il pranzo a sacco, se vai fuori stagione come noi.
Qui ci siamo ristorati e goduti ogni singolo scorcio, a 1.947 metri di altitudine. Uno scenario davvero pazzesco.
Chiudiamo l’anello fino a Zoppè di Cadore
Riposati abbastanza, ci rimettiamo lo zaino in spalla e ci prepariamo al ritorno. Si tratta di un giro ad anello, quindi una volta ritornati al Passo di Rutorto, non proseguiamo per la strada dell’andata ma seguiamo il sentiero n. 475.
La traccia non è sempre chiara perché si perde un po’ sull’erba, dobbiamo praticamente camminare attorno al Monte Pena. Fai attenzione alla segnaletica bianca e rossa che trovi sui sassi e sugli alberi, per procedere correttamente lungo il percorso.
Noi siamo arrivati qui dopo giorni di forte pioggia, e il terreno era molto paludoso, semplice ma facilmente scivoloso. Per quello è sempre fondamentale avere con sé l’attrezzatura adatta.
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Questa volta la vista al ritorno è tutta sull’Antelao fino a quando non si ricomincia ad entrare nel bosco. Un bosco più fitto e senza scorci panoramici.
Al primo bivio riprendiamo il sentiero n. 493, in un percorso sempre intuitivo, fino a superare con un po’ di difficoltà un piccolo torrente, che con le piogge era abbastanza ampio.
Cammina sempre con attenzione e osserva bene la segnaletica. Arriviamo quindi all’ultima salita da affrontare, forse la più dura, ma comunque breve, e anche all’ultimo bivio della giornata, dove proseguiamo dritti per ricollegarci al sentiero dell’andata e raggiungere così il parcheggio.
Dati tecnici:
- Dislivello: 660 metri
- Lunghezza percorso: 13,00 km
- Tempo di percorrenza: 3.30 ore
Termina qui il nostro racconto di questo trekking al Rifugio Venezia da Zoppè di Cadore, immerso tra i colori dell’autunno e la bellezza delle Dolomiti Bellunesi, che non deludono mai.
Tecnicamente è molto semplice, soprattutto la prima parte che è sempre su forestale. Se non sei tuttavia molto pratico di montagna, ti consigliamo di tornare per lo stesso percorso dell’andata, altrimenti prosegui pure il giro ad anello come abbiamo fatto noi.
Questo trekking non è impegnativo, né come dislivello o difficoltà, ma ricordati sempre che è una cosa soggettiva.